L’ecosistema Cittadella

L’impatto ecosostenibile dell’opera di Padre Pio a Drapia

Sin dall’inizio, il rispetto della natura del luogo e il suo genius loci, la morfologia del terreno e l’inserimento con il paesaggio sono stati i punti centrali della progettazione in relazione al ruolo che avrà la Cittadella. Un concetto fortemente ribadito dallo stesso Padre Pio e ripetuto da Irene Gaeta al sindaco di Drapia, durante l’inaugurazione del primo blocco con la posa del busto della Madonna delle Lacrime:

«Le case non possono essere costruite nelle vicinanze della Cittadella, ma a due chilometri di distanza».

Una puntualizzazione che implica la ricerca di un equilibrio dinamico tra gestione delle risorse e la loro rigenerazione, tra uso del territorio e il rispetto del suo contesto naturalistico-ambientale, tra l’agricoltura (biologica) per produrre cibo ed erbe officinali e l’insediamento di tutte le infrastrutture necessarie alla cura. Un dato significativo: in un primo studio, sono state censite oltre 130 specie botaniche spontanee, in gran parte di interesse erboristico e da preservare.

Una sfida certo non facile che, al di là della volontà di tutti, richiede soluzioni progettuali e costruttive spesso complesse viste le dimensioni, le caratteristiche e il numero degli edifici: la Cittadella completata e “a regime”, infatti, accoglierà quotidianamente oltre 2500 persone tra piccoli ospiti in cura, parenti, staff e  visitatori.

 

Accanto a scelte architettoniche, pianificatorie e realizzative che cercano la migliore compatibilità paesaggistico-ambientale per l’intero complesso, si pone la massima attenzione alla frammentazione ecosistemica, all’impiego del verde di mitigazione e di connessione – con l’uso di tetti e pareti verdi, di fasce boscate, siepi e filari – allo studio della viabilità e dei parcheggi interni in modo che siano quasi “invisibili”.

Questa visione eco-compatibile di certo è poco comune per progetti di queste dimensioni, ma siamo certi diventerà il punto di riferimento etico e culturale da seguire nel futuro per opere similari.