Padre Pio trasmette il suo messaggio a Irene Gaeta

Padre Pio trasmette il suo messaggio a Irene Gaeta

Padre Pio appare ad Irene chiedendole, con tono perentorio, la realizzazione di un ospedale pediatrico, un centro di ricerca e un villaggio per i sofferenti.

Lasciamo il racconto di quel giorno alle parole di Irene:

“Nel dicembre 2004 mentre sistemavo la stanza da letto, alle 10:00 circa del mattino, mi appare San Pio insieme a Gesù. Gesù è presente ma non parla e San Pio con severità di comando mi dice: “Figlia mia, in Calabria devi fare un Santuario, un Ospedale pediatrico, un Centro di Ricerca e un Villaggio per i sofferenti. Perchè i bambini fin dal grembo materno nasceranno con il tumore ai polmoni, al sangue e altrove e si dovranno curare con le medicine naturali, le erbe che nascono lì e l’acqua che scorre là”.. 

Padre Pio, con più autorità, ripete per tre volte, molto severamente: “Ti ho detto che in Calabria devi fare un Santuario, un Ospedale Pediatrico, un Centro di Ricerca e un Villaggio per i Sofferenti”.
“Lì”, indicando con il dito identifica il posto, “devi fare tre specializzazioni: tumori, malattie del sangue e malattie dei polmoni, perché i bambini fin dal grembo materno nasceranno con queste tre malattie. Dovranno essere curati con medicine naturali a base di erbe, che nascono in quel luogo”. 

Ci siamo dati da fare in quella zona e abbiamo acquistato un terreno di circa 18 ettari con una sorgente d’acqua salubre e piante officinali di grande importanza. Ad esso limitrofo è stato donato un altro terreno di 2500mq dai coniugi Antonio e Maria Vallone, dove verranno edificate una casa per anziani, una “per quelli dopo di noi” e una per il recupero dei giovani provenienti dalle case circondariali calabresi. 
La Calabria è terra ricca di risorse naturali. Bisogna solo scoprire i giusti canali per potervi attingere. 

Questo è un progetto di Dio, che non deve avere interessi privati, ma dovrà essere costruito unicamente su Amore e Carità. Dobbiamo riflettere bene! A poca distanza da lì è apparso Gesù ben 18 volte negli anni 80. Lì Gesù si definì il “Re dei Re”. E’ un territorio segnato dalla regalità di Cristo Crocifisso, quindi prescelto da Dio! 
A noi la responsabilità di ascoltare e mettere in pratica il messaggio che il Signore ci ha dato. Ognuno pensa che le opere siano per il bene degli altri, invece non sanno che tutto ricade sui nostri figli, i nostri nipoti, sulla nostra generazione.”